Professionisti o meno abbiamo ormai quasi tutti (1 internauta su 4) un profilo su Linkedin, il celebre social network del networking professionale, ma vi siete mai chiesti se serva veramente?
Ecco cosa ne pensa Richard Fallah, account executive in Vbout.com per la sezione riguardante il lavoro:
“LinkedIn è molto ben indicizzato sui dei motori di ricerca e in esso viene riposta la fiducia da molti leader del settore e reclutatori”…”Se un reclutatore di una società digita il vostro nome e cognome sui motori di ricerca, il profilo LinkedIn da voi creato sarà molto probabilmente uno dei primi risultati che troverà.”
Ecco a voi i sei consigli di Mashable per assicurarvi che il vostro profilo sia più “pulito” possibile, pronto per fare networking e chi lo sa, magari farvi ottenere quel posto che avete sempre sognato:
1. Foto perfetta
Assicurati prima di tutto che la foto utilizzata per il tuo profilo Linkedin sia professionale. Nel caso non si disponga di una buona fotocamera sicuramente ci sarà un amico o un familiare disposto a farvi una bella foto “professionale”, possibilmente con uno sfondo o una parete bianca. Evitate di inserire foto datate o – ancora peggio – una foto che non rispecchi voi stessi. Essa dovrebbe farci apparire professionali ma allo stesso tempo di bella presenza.
2. Descrittività
Anche se siete dei contabili aggiungere un po’ di brio alla vostra descrizione lavorativa non sarebbe male. Ad es. si potrebbero utilizzare titoli accattivanti per gli hobby o ad altre vostre abilità e passioni come “fanatico dei social media”: ciò permetterà non solo di ottenere una maggiore visibilità ma anche di aumentare il buzz del proprio profilo.
3. Linkabile
Includi i link al tuo sito Web o a quello della tua azienda. Nel caso fosse il tuo sito, assicurati che tutto funzioni correttamente. Ciò permetterà di iniziare a fare una buona impressione presentando te stesso e le tue abilità nel miglior modo possibile.
4. Completezza
Un errore molto frequente da parte delle persone è quello di non completare interamente il proprio profilo LinkedIn. Ciò può non solo essere percepito come sciatto, ma i potenziali nuovi datori di lavoro potrebbero percepire questa mancanza come un atto di svogliatezza, inducendoli ad declinare l’eventuale colloquio conoscitivo. Non vale la pena fare un piccolo sforzo iniziale?
5. Specificità
Compila il tuo curriculum professionale con il set di abilità realmente inerenti al settore in cui aspiri ad entrare. Per esempio, se stai facendo richiesta per una posizione di amministratore IT, i tuoi anni a servire ai tavoli di un bar non potranno di certo aiutarti a conquistare la posizione desiderata. Conviene dunque modificare la propria storia lavorativa di conseguenza, senza dilungarsi in inutili dettagli ma focalizzandosi sulle parti realmente importanti: questo permetterà una più rapida ed agevole lettura del vostro CV.
6. Proattività
Sono finiti i giorni delle raccomandazioni scritte, ciò però non significa che non si dovrebbe chiedere ai precedenti capi e colleghi una raccomandazione. Quest’ultime su LinkedIn contribuiscono ai dare potenziali datori di lavoro una visione più ampia di chi siete e di come saranno le vostre performance nel caso vi assumessero. Perchè dunque non approfittarne?
Pronti fare un lavaggio del vostro profilo Linkedin?
[Fonte: Mashable.com]
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