Vi è mai capitato di leggere o postare notizie del genere?
“Oggi parto per la vacanza al mare! Finalmente stacco per una settimana!”
oppure
“Domani starò fuori di casa fino alle 20! che pizza!”
Il numero delle persone presenti sui Social Network è cresciuto, così come la loro disponibilità a condividere informazioni sempre più dettagliate, di qualsiasi tipo.
Sono proprio queste notizie che, rese pubbliche, potrebbero essere sfruttate da un ladro o da un malintenzionato per i propri fini.
Secondo infatti uno studio condotto da Online-Education, il 90% degli intervistati ritiene che le persone condividano online troppe informazioni.
L’informazione più condivisa in assoluto è la propria data di nascita, seguita dalle notizie in cui si è lontani dalla propria abitazione. Al terzo posto abbiamo i post relativi al proprio stato di salute, al quarto la propria condizione sentimentale ed infine notizie sul consumo di alcool.
Perché queste informazioni possono essere dunque così pericolose? E, soprattutto, perchè la gente continua a condividerle?
Gli strumenti per tutelarsi ci sono, la maggior parte delle persone, però, non utilizzano o non sono in grado di utilizzare le opzioni di scelta della propria Privacy. Basti pensare che ben 2 persone su 10 ignorano completamente questa possibilità ed il 28% degli utenti condivide informazioni con un livello di persone che va oltre la “ristretta” cerchia dei propri “Amici”.
Le persone, però, non solo condividono informazioni oltremisura ma sono anche preoccupate di ciò che gli altri scrivono su di loro!
Dall’intervista emerge come le cose più sgradevoli da leggere siano le lamentele, le foto dai contenuti espliciti e quando si forniscono troppe informazioni.
Il 78% dei ladri (arrestati) afferma di aver utilizzato siti come Facebook o Foursquare, dimostrando quindi come gli utenti che si connettono da Mobile siano maggiormente esposti a queste truffe, essendo più incentivati a condividere la propria localizzazione geografica sia attraverso “check in” che tweettando in modo geolocalizzato.
Cerchiamo di andare alla radice del problema. Perchè condividiamo tutte queste informazioni in modo così esagerato? E, soprattutto, perchè la gente continua a condividerle? I nostri dati personali non sembrerebbero starci molto a cuore, il 50% degli intervistati dichiara che sarebbe disposto a cederli volontariamente in cambio di sconti.
Da tre studi provenieni da prestigiose università americane, sono state fornite tra possibili spiegazioni sul perchè cediamo informazioni in modo involontario:
- condividere informazioni su se stessi conferisce lo stesso valore intrinseco di Cibo e Sesso
- si scatena un meccanismo di competizione con gli altri utenti a chi condivide di più cercando di copiarsi vicendevolmente
- le persone con alterato stato emozionale sono propense a postare di più rispetto a chi è invece di buon umore.
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