Come ottenere il passaparola? La pubblicità è un’arte!
Facebook, ed in generale i social media, sono ormai diventati terra fertile per strategie di marketing da parte di aziende, dalle più piccole alle più grandi. Per saper cogliere appieno le potenzialità offerte da questi nuovi media, però, bisogna rendersi conto che il modo di comunicare è cambiato, non è più quello di una volta in cui i brand si rivolgevano ad una massa indiscriminata di persone con messaggi standardizzati, senza possibilità di replica da parte di quest’ultimi.
Ora, consumatori e brand interagiscono, ma affinché questo scambio informativo avvenga, i contenuti condivisi dalle aziende dovrebbero essere allo stesso livello di quelli condivisi dalle persone: ciò che infatti nella comunicazione è rimasto immutato da 60 anni a questa parte è il passaparola, anzi con l’avvento dei social media esso si è rafforzato declinandosi in nuove forme e diventando pressoché immune da quei limiti spaziali e temporali tipici del passato.
“Il passaparola è lo strumento di comunicazione più efficace al mondo”
Ecco allora che molti dei celebri aforismi di Bill Bernbach sembrano oggi essere ancora validissimi. Eccone alcuni associati a post pubblicati dai marchi:
Lego
LEGO ha festeggiato i suoi 55 anni chiedendo alla propria community di indovinare quale canzone, libro, film, band o racconto per bambini si celasse dietro le immagini pubblicate sulla Pagina Facebook (ecco l’intero album). Mossi dall’emozione, i Fan hanno dato così libero sfogo alla propria fantasia.
Bernbach: “Puoi dire la verità assoluta su un prodotto e nessuno ti ascolterà. Devi dirla in un modo che tocchi la gente nel profondo. Se le persone non provano alcuna emozione, non accadrà niente.“
Newcastle Brown Ale
Ecco il mood della campagna di comunicazione della birra rossa “Newcastle”: Why does Newcastle Brown Ale always looks deliciously perfect? Because it is a perfect-looking beer. Also, Photoshop. #NoBollocks
La trasparenza sull’utilizzo di Photoshop e l’autoironia della campagna pubblicitaria di questa birra ha suscitato grande simpatia ed interesse da parte degli utenti che l’hanno così premiata in termini di engagement, condividendola sui propri profili.
Bernbach: “La finalità ultima della pubblicità è vendere. È per questo che i clienti acquistano spazi pubblicitari, e se tale obiettivo non pervade ogni idea che hai, ogni parola che scrivi e ogni foto che scatti, sei un ipocrita ed è meglio se abbandoni il settore.”
AT&T
In occasione della festa del papà, AT&T ha lanciato questa tanto minimalista quanto efficace adv, a volte un bonario sorriso è sufficente: ottima idea eseguita con semplicità.
Bernbach: “Il punto non è quanto la fai breve, ma come la fai breve.”
Bonobos
In occasione della sentenza per il riconoscimento del matrimonio gay davanti alla Corte Suprema, la Campagna sui Diritti Umani (Human Rights Campaign) ha diffuso un simbolo di uguale colore rosso e rosa attraverso Facebook durante la settimana del 25 marzo 2013.
Come risultato, 2,7 milioni di persone hanno cambiato la propria immagine del profilo con la suddetta immagine.
Gli uomini del team e-commerce del famoso marchio di abbigliamento Bobonos per i pantaloni well-fit, hanno scelto di dimostrare il loro sostegno per la parità dei diritti reintepretando il simbolo della lotta con un tocco di stile.
Bernbach: “Se lotti per qualcosa, troverai sempre dei sostenitori e degli avversari. Se non lotti per alcunché, non avrai avversari, ma neanche sostenitori.”
Red Bull
Questo post ad opera della famosa bevanda energizzante, ha scatenato il conto alla rovescia in occasione del Red Bull Stratos: il mitico salto in caduta libera di Felix Baumgartner per tentare di diventare la prima persona al mondo a rompere la velocità del suono. Oltre 8 milioni di persone in tutto il mondo si sono connesse live per guardare il salto.
Bernbach: “Se la tua pubblicità passa inosservata, tutto il resto non sono che chiacchiere.”
Facebook ADS per aumentare l’engagement
Come abbiamo appena visto, il passaparola che potremmo definire “organico” (ossia generato “spontaneamente” dalla condivisione dei contenuti pubblicati da una Pagina) quindi è già un potente strumento che permette di aumentare notevolmente l’awareness di un brand.
Facebook, però, permette di incrementare la viralità dei propri contenuti attraverso alcuni formati pubblicitari (Facebook ADS), tra questi in primis le “Notizie Sponsorizzate” (Sponsored Stories). Questa tipologia di inserzioni enfatizza i Like fatti sulle Pagine o le interazioni sui post fatte da parte dei nostri Amici di Facebook.
In questo modo essi diventano veri e propri “testimonial” del brand facendo assumere al contenuto pubblicato maggiore credibilità e visibilità, contribuendo così ulteriormente alla viralità.
Di recente, anche le classiche inserzioni “Like ADS”, quando vengono erogate nel News Feed, mostrano in alto una barra “sociale” che mostra gli Amici che sono già Fan di quella Pagina (è un po’ come se durante uno spot Tv, un vostro amico vi dicesse che lo ha già comprato e testato la validità…non male, vero?).
Che ne pensate? Siete ancora ancorati alla pubblicità vecchio stile o ritenete anche voi che la pubblicità sia un’arte da condividere?
Se volete leggere altre citazioni di Bernbach: http://www.billbernbachsaid.com/
[Fonte: Facebook-download, reinterpetazione del post di Alastair Cotterill, Creative Strategist di Facebook ]
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