Se pensiamo che la prima fonte di reddito per i social media provenga dagli introiti pubblicitari, è ancor più facile comprendere la pericolosità della minaccia rappresentata dalla tendenza di molte celebrità ad utilizzare i canali social (con orde di fedelissimi seguaci) per sponsorizzare autonomamente alcuni prodotti di marca nelle vesti di testimonial, tagliando così fuori le piattaforme da ogni possibile ricavo.
Instagram, una delle acquisizioni più costose di Facebook (1 miliardo di dollari), ad oggi continua però a non offrire soluzioni pubblicitarie in nessuna parte del network, così brand e celebrità hanno pensato di prendere in mano la situazione cercando di sfruttare le potenzialità di questo social network in modo autonomo. Da Unilever a Nike, i marketer stanno così caricando post pubblicitari sulla piattaforma, ma né Instagram né Facebook stanno guadagnando alcunché.
Eccone solo alcuni esempi:
Unilever
Un caso lampante di questo fenomeno è costituito da Nicole Richie (attrice, stilista, scrittrice e cantante statunitense) che ha postato ai suoi 750.000 follower di Instagram, una foto che la ritraeva intenta ad utilizzare Suave, un prodotto per capelli della marca Unilever.
Solitamente i messaggi che accompagnano le foto dei suoi post sono molto audaci e sfacciati o al più contengono qualche emoticon.
Questa volta invece:
“Ad: My new don’t-leave-home-without-it product? Moroccan Infusion Styling Oil from @SuaveBeauty! Check out ways to add brilliant shine to your style here: bit.ly/XDJOkp.”
Il link era diretto al microsito di Suave contenente alcuni video in cui la star spiegava agli utenti il nuovo prodotto.
Un rappresentante di Unilever ha confermato che l’accordo faceva parte di una partnership privata con Ms. Richie, quindi senza il coinvoilgimento diretto di Facebook o Instagram.
Nicole ha pubblicato in seguito anche immagini e messaggi di altri prodotti “Thanks Givenchy” ma non è di certo l’unica che sta utilizzando le piattaforme social per fare pubblicità escludendo gli stessi social dai guadagni derivati.
Nike
Anche LeBron James, celebre giocatore di pallacanestro statunitense, ha recentemente postato ai suoi 2.2 followers una foto con ai piedi le sue sneakers della Nike, accompagnata da questo messaggio a dir poco commerciale:
“These are simply the best!! Ultra comfy and can wear them with anything. I’m ordering 100 pair right now. #kicks #Nike #family”
Trad. “Queste sono semplicemente le migliori! Super confortevoli e puoi indossarle con qualsiasi cosa! Ne sto ordinando 100 paia proprio adesso! #kicks #Nike #family”
Pepsi
La cantante Beyonce ha postato sul suo profilo Instagram, seguito da oltre 3.5 milioni di persone, una foto che la ritraeva intenta a bere da una lattina di Pepsi, di cui per giunta è recentemente diventata brand-ambassador (testimonial). Sembrava a tutti gli effetti uno scatto pubblicitario con tanto di claim “Bey for Pepsi”.
Alla prima immagine ne è poi seguita un’altra, questa volta si trattava però di uno sgargiante collage in stile pop-art con protagonisti lei ed una lattina di Pepsi.
Snickers
Un caso simile ha riguardato anche Katie Price (showgirl inglese) e Rio Ferdinand (calciatore del Manchester United): entrambi parteciparono, infatti, ad una campagna di comunicazione tramite Twitter per il famoso snack Snickers. Essi twittarono, prima una serie di messaggi teaser, seguiti infine dal claim “non sei te stesso quando sei affamato“. Il tutto con tanto di tag all’account di SnickersUK e postando foto che li ritraeva con la merendina in mano.
You’re not you when you’re hungry @snickersuk#hungry#spon lockerz.com/s/177408824
— Rio Ferdinand (@rioferdy5) 24 gennaio 2012
Sebbene i tweet contenessero l’hashtag #spon (sponsorizzato), l’ASA ha comunque investigato. Un altro caso dunque in cui i brand bypassano i network che li ospita, servendosi del potere persuasivo delle celebrità sui propri follower.
Tutti questi casi, sembrano dunque in fin dei conti una tipologia di product placement nell’era digitale, e possiamo senza dubbio aspettarci di vedere sempre più esempi di questo tipo. Certo è che linee guida più chiare da parte delle piattaforme di social media e delle autorità garanti, potrebbero aiutare a dirimere vari dubbi circa la liceità o meno di questa forma di comunicazione.
Detto ciò, non sarà comunque un’impresa semplice anche per gli addetti ai lavori riconoscere i casi reali di pubblicità da quelli in cui il brand viene semplicemente citato o mostrato per pura disattenzione, o comunque senza accordi/compensi particolari.
Tra quest’ultimi è possibili ad esempio citare il post su Facebook della showgirl argentina Belen Rodriguez che, durante lo scorso periodo pasquale, ha mostrato orgogliosa la sua gravidanza ironizzando sulla similarità della sua pancia ad un famoso uovo di cioccolato (con tanto di citazione diretta del brand e della tipologia di prodotto “Kinder Sorpresa”).
Come promesso è arrivato il uovooooooo!!!!! ahahah
Tanti auguri di Buona Pasqua!!!
Belen
Che ne pensate di questa nuova forma di marketing? Secondo voi è lecito questo atteggiamento da parte delle star?
[Fonte:http://wallblog.co.uk ; AdAge.com]http://wallblog.co.uk; ]
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